L’origine antica della figura del giudice di pace in Italia

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La figura del giudice di pace in Italia ha delle origini antiche che risalgono addirittura ai periodi precedenti all’Unità d’Italia. Perciò come avremo modo di vedere, già verso il 1817 esisteva una figura analoga.

Infatti, Napoleone proprio in quell’anno introdotto nella legislazione del Regno di Napoli una riforma del sistema giudiziario e legislativo inserendo la figura dei così detti giudici conciliatori. Chiaramente Napoleone introdusse questo ruolo ispirandosi alle politiche liberali francesi dell’epoca che già da tempo avevano nel loro ordinamento la figura dei così detti juge de paix. Da questo momento in poi iniziò un cammino che porterà infine alla creazione della figura che oggi conosciamo come giudice di pace.

Oltre a modernizzare il sistema con l’inserimento dei giudici di pace, al tempo chiamati giudici conciliatori, Napoleone nel 1810 con la sua riforma napoleonica influenzò tutto il modello giuridico dei diversi Regni di Italia, ma vediamo passo dopo passo come è nata questa figura!

L’ufficializzazione della figura conciliatrice

Seppure è vero che la figura del giudice di pace ha la sua origine in Francia e che poi si è estesa nel Regno di Napoli, questa si diffonderà anche in molti altri regni e poi successivamente nei primi anni che seguiranno l’Unità d’Italia.

Questo ruolo difatti fu ufficializzato in tutti i comuni dell’Italia solo un anno dopo dell’unificazione del Bel paese, quindi nel 1862. Anno nel quale, in data 6 giugno, venne introdotta la legge numero 261 che finalmente istituì la figura del giudice conciliatore.

Requisito fondamentale per poter ricoprire il ruolo dell’analogo giudice di pace era quello di aver compiuto 25 anni e non aver avuto alcun problema che ne determinasse l’incompatibilità. Questi erano nominati attraverso una normativa emessa dal Primo Presidente della Corte d’appello che si appoggiava sull’informativa rilasciata da parte del procuratore generale.

Il giudice conciliatore si occupava quasi esclusivamente di cause civili minori ed inizialmente non riceveva alcun pagamento per il servizio prestato al paese. Questa condizione però cambiò nel 1922, anno nel quale iniziò a percepire un compenso che poteva arrivare ad un massimo di 400 lire, l’equivalente a venti centesimi di euro! C’è però da dire che il valore del denaro era molto diverso ad oggi perciò non c’è da stupirsi se risulta esserci una differenza così ampia non solo nel cambio ma anche nel valore acquisitivo della lira italiana dell’epoca.

Il giudice di pace dopo il Regno d’Italia

Il 17 marzo 1861 fu dichiarato il Regno d’Italia da Vittorio Emanuele II e fino al 1991 esisterà la figura del giudice conciliatore.

Il ruolo che oggi conosciamo come giudice di pace verrà istituito ufficialmente solo il 21 novembre, per l’appunto, del 1991 con le leggere numero 374. Da quel momento in poi la figura del giudice di pace divenne una figura essenziale all’interno di ogni comune italiano con ben 4.690 giudici che si concluse che dovevano essere distribuiti nelle 843 sedi istituite nel territorio italiano. Attualmente non ci sono così tanti giudici di pace assegnati nazionalmente ma bensì circa il 47% dell’organico che era stato previsto, di fatto ne esistono circa 2.200.

Oggi, come nel passato, lo stipendio del giudice di pace non è particolarmente remunerativo. Difatti, il giudice di pace guadagna in media 16.000 euro lordi l’anno che corrisponde a circa 700 euro mensili netti! Se pensate agli sforzi che ci sono dietro a questa professione non si tratta di un compenso proficuo ma è anche vero che molti giudici di pace svolgono anche altre attività all’interno dell’ambito giuridico avendo la possibilità di lavorare su più fronti e perciò di avere uno stipendio maggiore a conti fatti!

La figura del giudice di pace è presente non solo all’interno del modello classico della legislazione italiana ma si è anche adattata alle tecnologie odierne per cui molte prestazioni sono disponibili anche telematicamente. Infatti, esistono portali messi a disposizione dal Ministero della Giustizia che permettono di accedere a molti servizi online di fronte al giudice di pace comodamente dalla propria abitazione oppure dal proprio ufficio.

Ne sono passati di anni dai tempi di Napoleone ed è molto interessante vedere come sono evoluti gli Uffici Giudiziari rispondendo alle nuove esigenze di una società che evolve costantemente, se volete scoprire di più andate sul portale di pst giustizia e scoprite la sezione dedicata al giudice di pace, ne rimarrete piacevolmente sorpresi!


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